Eccoli… sono 19 ragazze e ragazzi del “Vittorio” che si sono messi davvero in gioco in una narrazione preziosa alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, per una mostra inaugurata il 18 dicembre, Giornata internazionale dei diritti dei migranti. A loro il delicato compito di spiegare come la migrazione sia una condizione dell’esistenza, cucendo storie che vanno da importanti artisti presenti alla mostra “Black Hole” ai lavori realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Bergamo, in un progetto della GAMeC, sino ai lavori degli anziani con Alzheimer in un progetto curato da Irene Balzani e Cristina Pancini a Palazzo Strozzi a Firenze, per poi raccogliere testimonianze, messaggi e commenti dei visitatori presenti.

Una formazione intensa, la messa in comune con il pubblico delle loro emozioni e stati d’animo, una predisposizione a parlare del viaggio e dei suoi tempi, dei suoi significati, le lingue che parlano, con cui riescono a spiegare e spiegarsi anche davanti a persone da poco approdate nel nostro Paese, tutto questa ha dato vita a un’esperienza, fruibile sino al 23 dicembre.

Dobbiamo essere fieri di quello che questi ragazzi e ragazze stanno facendo, perché la generosità e competenza della loro presenza dà agli adulti un esempio forte di cittadinanza partecipata, di capacità di assumersi la responsabilità nei confronti di chi si affida a loro. Di estrema fiducia nel futuro che sapranno costruire.

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